Orpheus dal 21 al 25 aprile 2010 in Marocco al Festival Internazionale di Teatro Mediterraneo

Lo spettacolo continua inarrestabilmente a raccogliere successi e consensi dopo l’Italia ora anche all’estero.

Invitato al Festival Internazionale di Teatro del Mediterraneo di Al Hoceima in Marocco ORPHEUS, spettacolo scritto diretto e interpretato da Daniela Giordano con la danza e le coreografie del danzatore e coreografo senegale Lamine Dabo e le musiche composte ed eseguite dal vivo da Ismaila Mbaye e Gijbril Gningue.

Così la stampa “…Novanta minuti d’interpretazione unica, da vivere più che descrivere. Un poema in versi e prosa che si scioglie in un sistema complesso di linguaggi, la cui sintesi è semplice e primordiale: il mistero dell’amore, declinato fra vita e morte.” ( Luigi Coppola, Sassariweb-quotidiano on line)

Orpheus
Scritto diretto e interpretato da Daniela Giordano
Danza e coreografia Lamine Dabo
Musiche composte ed eseguite da Ismaila Mbaye e Gjibril Gningue
Partendo dal mito classico, il progetto Orpheus, realizza, nella nuova scrittura e nella messa in scena di Daniela Giordano, una sublime sintesi di linguaggi visivi e sonori. Con l’obiettivo di riflettere sul contemporaneo, sulla realtà multietnica che ha trasformato la nostra società, si propone un progetto multidisciplinare e multiculturale. La ricerca di un nuovo stile rappresentativo che coniughi e armonizzi linguaggi della cultura europea e della cultura africana, trova nello spettacolo Orpheus una forma e un contenuto apprezzabili e condivisibili in maniera universale, una policromia culturale composta da immaginari differenti .
Nota dell’autrice:
Torno a visitare il mito di Orfeo, nell’unica realtà contemporanea a me nota e vicina, l’Africa, nella quale mi sembra possibile accedere al segreto motore dell’universo, l’Amore. L’Amore l’unico stimolo che spinge la conoscenza oltre ai limiti materici, oltre il visibile e misurabile, unica realtà che unisce e non divide, l’unica esperienza che permette di percepire la vera entità di tutti i fenomeni, perché corpo e mente si fondono in un unico suono con l’Universo. Orpheus : nomen omen, un destino cucito addosso dall’imposizione di un nome alla nascita, un nome lontano, un destino che prende forma e sostanza, lo spettro della morte che incalza, la straordinaria capacità degli esseri umani di trasformare l’ostacolo nel quale si inciampa nel gradino sul quale si sale e ci si eleva, il viaggio di iniziazione al dolore della conoscenza che sublima nella pienezza del sé/altro da sé, shiki-shin-funi, non dualità di anima e corpo, spirito e materia armonizzati nell’UNO che si fa verbo, suono, vibrazione e movimento/corpo. Il viaggio di Orpheus dall’oscurità alla consapevolezza utilizza forme tradizionali di rappresentazione in una rilettura contemporanea che sintetizza e propone efficacemente un presente multiculturale e multilinguistico. Poesia, teatro, danza, musica, canto: la scrittura poetica prende voce e si scioglie dando vita alla danza, l’emozione del suono che duetta con il djembè, e il griot incalza con il canto in wolof, questo è Orpheus! Al Teatro il compito di creare valore e avvicinare le genti, poiché è un potente mezzo che, attraverso l’emozione e la riflessione, educa al rispetto e alla tolleranza.
Daniela Giordano

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